La serie di mostre The End of The World, curata dall’artista italiano Mirko Canesi, si svolge nella sua casa-studio a Bruxelles, trasformata in uno spazio espositivo dove ogni mostra presenta un singolo artista, offrendo un’occasione di incontro intimo e raccolto tra i visitatori. Il filo conduttore di tutte le esposizioni è il concetto di fine del mondo, interpretato non come una catastrofe tragica ma, più provocatoriamente, come uno spettacolo sublime e irripetibile, di cui l’umanità diventa spettatrice.
Lo studio Liligutt, incaricato della comunicazione visiva dell’iniziativa, ha concepito una produzione visiva di immagini statiche a animazioni che, oltre a svolgere il compito di comunicazione dell’evento, su richiesta di Mirko Canesi acquisisce lo status di una produzione artistica autonoma.
In queste rappresentazioni, la casa stessa è il palco di questo “spettacolo finale”. L’elemento architettonico dell’arco della stanza, che separa lo spazio espositivo dal resto dell’abitazione, diventa una cornice che delinea un confine sfumato sul quale lo spazio domestico si svuota mentre viene invaso da un vasto paesaggio in stile post-apocalittico, per un risultato dall’eco romantica e che cattura la tensione tra ciò che è familiare e ciò che sembra ancora distante, ma inevitabilmente vicino.
Il colore verde che illumina a intermittenza gli ambienti, acquista una valenza simbolica che rimanda a un’idea di luce artificiale e al neon, richiamando le correnti di Arte Minimalista, emanando una qualità quasi spirituale.